Lettera Aperta al Sindaco di Padova
Oggetto: Delibera di Consiglio Comunale, n. 2021/0006 del 25 gennaio 2021
Egregio Signor Sindaco di Padova Sergio Giordani.
Come Lei ben sa, la Pianura Padana è uno dei luoghi più inquinati d’Europa, fatto che emerge chiaramente dai dati scientifici: la Rivista The Lancet, nella sezione Planetary Health, lo scorso 19 gennaio ha raccolto e analizzato una serie storica di dati e di valutazioni su un totale di oltre mille città europee di varie dimensioni, dai quali si rileva che l’Italia è lo stato europeo con più città mortalmente inquinate dalle polveri sottili, tutte in Pianura Padana, e, tra queste, Padova è 15^ per mortalità da inquinamento e anni di vita perduti su 858 città europee.
Legambiente, nel suo ultimo report dello scorso gennaio 2021, rileva come dai dati 2020 emerga che sono 35 le città capoluogo di provincia in Italia che hanno superato la soglia dei 35 giorni con una media giornaliera superiore ai 50 micro-grammi/metro cubo prevista per le polveri sottili (Pm10): in questa classifica nazionale Padova è terza; si annota inoltre che sono 60 le città italiane che hanno fatto registrare una media annuale superiore a quanto indicato dall’OMS, e anche qui Padova è sempre terza, dopo Torino e Milano.
E’ in questi giorni oggetto di ampio dibattito cittadino un progetto che rileva in modo determinante sulla qualità dell’aria che respiriamo a Padova, tanto che lo scorso 25 gennaio 2021 il Consiglio Comunale, che rappresenta tutti i cittadini di Padova, ha a questo riguardo approvato una delibera, la n. 2021/0006, nella quale, preso atto che Hestambiente, società di Herambiente (Gruppo Hera), ha depositato, su input della Regione Veneto, la richiesta di autorizzazione per l’ammodernamento dell’inceneritore di San Lazzaro e per la costruzione di una nuova linea in sostituzione delle linee uno e due ormai vecchie e obsolete, si affermava perciò che la nuova linea dell’inceneritore inciderà in maniera determinante sul futuro della nostra città; che tutti i processi di combustione sono inquinanti e non sono a impatto zero, quindi anche gli inceneritori sono impianti industriali inquinanti e di conseguenza dannosi per la salute, soprattutto sul lungo periodo; e quindi per questo il Consiglio Comunale esprimeva preoccupazione per la volontà espressa, pur in assenza del Piano Regionale Rifiuti, approvato nel 2015 ma scaduto in data 31/12/2020 e a due anni di distanza non ancora approvato quello nuovo, di proseguire su una gestione che sembra premiare il metodo dell’incenerimento anziché investire in altre modalità di raccolta e smaltimento che vadano verso il riuso e il riciclo. Preso atto che il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) dell’opera è in capo alla Regione Veneto, e che i Consigli comunali dei territori su cui grava non sono chiamati a esprimersi su tale provvedimento, tuttavia veniva rilevato come il Comune di Padova, attraverso i suoi tecnici, parteciperà alla conferenza dei servizi per la valutazione di impatto ambientale dell’opera.
Pertanto il Consiglio impegnava il Sindaco e la Giunta, tra i vari punti:
1. “a chiedere alla Regione Veneto che tramite il nuovo piano dei rifiuti sia perseguita con convinzione la strada della differenziazione e riciclo del rifiuto su tutto il territorio regionale e quindi di proiettare con adeguata proporzionalità il dimensionamento degli inceneritori e di tutti gli altri impianti presenti sul territorio regionale, compreso quello di Padova;
2. a chiedere nelle sedi opportune che la Regione Veneto si faccia carico con i soggetti proponenti di un approfondito studio epidemiologico indipendente e certificato da enti di ricerca pubblici, che studi le ricadute in termini di salute legate alle sostanze prodotte dall’incenerimento dei rifiuti nel corso degli anni passati, e le ricadute dello stato di progetto sulla salute della popolazione, anche in relazione al fatto che nell’area sorgerà il nuovo polo ospedaliero; detta indagine dovrà coinvolgere in primis i residenti e i lavoratori del quadrante est e coloro che abitualmente vivono, gravitano e permangono nel perimetro circostante all’inceneritore;
3. di ottenere in trasparenza informazioni in merito alla tipologia, alla quantità e provenienza dei rifiuti che nei piani della Regione Veneto devono essere conferiti all’inceneritore di Padova sulla base delle scelte che spettano alla Regione stessa;
4. a chiedere alla Regione Veneto il massimo equilibrio nella gestione territoriale delle quote di rifiuti senza gravare tramite proprie scelte su Padova con conferimenti sproporzionati bensì suddividendo in maniera equa tra le province il trattamento dei rifiuti in ogni loro fase e nelle varie modalità previste. Quello di Padova non può infatti essere l’unico impianto regionale a farsi carico delle carenze dell’impiantistica, del fabbisogno di smaltimento e dei ritardi negli investimenti sulla differenziata di altri territori;
5. a chiedere in sede di autorizzazione, in capo alla Regione Veneto, la riduzione consistente della soglia autorizzata per l’inceneritore di Padova, che ricordiamo oggi è di 245.000 t/annue a fronte del fatto che quelle effettivamente bruciate sono circa 160.000 t/annue (rispondendo a necessità del territorio padovano);
6. a chiedere nelle sedi opportune che l’impianto di San Lazzaro sia non solo predisposto per l’impianto di teleriscaldamento, ma che questo venga eventualmente effettivamente realizzato e che sia in grado di servire il futuro nuovo ospedale di Padova Est e i quartieri limitrofi, garantendo in questo modo la riduzione delle emissioni del nuovo polo ospedaliero e un beneficio per la città;
7. a esprimere la contrarietà all’incenerimento di rifiuti liquidi contenenti PFAS, soprattutto in assenza di controvertibili evidenze sulla loro non pericolosità che devono essere fornite dalla Regione e dal soggetto proponente.”
Con la presente siamo pertanto a chiederLe che cosa abbia finora fatto la Giunta sui 18 punti della delibera, a distanza ormai di un anno dalla deliberazione e nell’imminente scelta al riguardo da parte della Regione, per dare una concreta risposta a quanto il Consiglio l’aveva impegnata a operare per la tutela del diritto alla salute dei cittadini padovani, e in particolare se non ritenga ormai assolutamente necessario, nel colposo ritardo della Regione, a dare autonomamente il via a un approfondito studio epidemiologico indipendente e certificato che studi le ricadute in termini di salute legate alle sostanze prodotte dall’incenerimento dei rifiuti e in questo senso le potenziali ricadute del nuovo progetto sulla salute della popolazione, anche in relazione al fatto che nell’area sorgerà il nuovo polo ospedaliero, coinvolgendo in primis i residenti e i lavoratori del quadrante est della città.
Si deve attendere la nuova pianificazione regionale che sulla base di una reale programmazione regionale dovrà tenere conto che la produzione di rifiuto da incenerire nei prossimi anni sarà destinata a diminuire per l’entrata in vigore delle nuove normative europee e allo sviluppo dell’economia circolare. Pertanto, per un principio di precauzione e sulla base delle non risposte della Regione Veneto, Signor Sindaco Giordani si esprima chiaramente e in conferenza servizi trovi le ragioni di salute pubblica per negare il permesso a costruire.
Nicola Mazzucato
Co-portavoce
Federazione Europa Verde – Verdi di Padova
Leggi la Deliberazione del consiglio comunale di Padova 2021-0006 del 25/01/2021.