Giordani deve spostare i parcheggi del Basso Isonzo sull’area demaniale dell’aeroporto
È di ieri la notizia che all’ex aeroporto militare di Padova si liberano 139.000 mq di area demaniale, già in gran parte edificata e impermeabilizzata. L’area confina con il Parco Basso Isonzo, che ormai, più che a un parco, rischia di assomigliare a un parcheggio: oltre ai parcheggi già approvati dal Comune in via Isonzo/via Pistoia e in via Monte Pertica (di fronte al Couver Tennis), permutati con i privati in cambio della possibilità di edificare, c’è il rischio di una nuova cementificazione nell’area ex-IRA e ora Despar Aspiag (sul destino della quale aspettiamo ancora risposte alle nostre domande dal Sindaco Giordani).
Questo è in palese contraddizione con quanto dichiarato il 23/2/2021 dalla presidente della consulta di quartiere Mila Masciadri e dall’assessore Gallani al Mattino di Padova: «Qui non ci saranno giostrine, né campi da basket, né parcheggi per cento auto», sottolinea Masciadri a marcare la distanza rispetto all’uso di altri spazi. «È un parco agricolo da vivere nel rispetto dei campi coltivati e della natura». Concetto ribadito dall’assessore al Verde Chiara Gallani: «Il bando si sviluppa sul solco della delibera con cui in giunta abbiamo gettato le basi del parco agropaesaggistico», spiega. «Gli obiettivi sono gli stessi: promuovere la tutela dell’ambiente e del paesaggio, fare educazione ambientale, praticare l’agricoltura urbana, far conoscere la filiera del cibo, promuovere la mobilità sostenibile».
I Verdi/Europa Verde di Padova tengono a ribadire che sono contrari ad ogni tipo di cementificazione e/o impermeabilizzazione del terreno; in quartiere non servono parcheggi, ma trasporti pubblici (una navetta, che potrebbe servire la zona Miramonti del tutto priva di servizi pubblici), sicurezza stradale e ciclopedonale, maggiore illuminazione e più attenzione ai piccoli dedicando un’area gioco nel Parco, e ai più grandi allargando la fascia degli orti sociali (oltre 100 domande in lista d’attesa): no ai parcheggi, sì agli orti sociali.
Il valore del parco risiede nel paesaggio naturale e nel rispetto dell’ecosistema. Attirare nuove auto solo a servizio della nuova struttura aperta al Campo dei Girasoli (la cui utenza si ridimensionerà notevolmente ora che subentra la chiusura invernale del chiosco) significa snaturare il progetto iniziale, rovinare irreparabilmente l’ambiente e svalutare le caratteristiche fondanti del Parco Basso Isonzo così come lo concepivano i cittadini che tanto hanno lottato da vent’anni a questa parte per difenderlo.
Chi vuole frequentare il Parco senza rinunciare all’automobile può parcheggiare alla palestra Ilaria Alpi, o negli stalli lungo via Isonzo o, ancora meglio, se lo spirito è quello di rilassarsi in un’area verde, può usare gli autobus (Sacra Famiglia o via Vittorio Veneto o via Sorio), la bicicletta o uno dei mille monopattini acquistati dal Comune.
Sergio Giordani dovrebbe mostrare coraggio e lungimiranza, sfruttando questa occasione irripetibile di avere a disposizione dei terreni demaniali. Dovrebbe impedire nuovi parcheggi nell’area del Parco, cancellare i due parcheggi previsti in via Isonzo/Pistoia e Monte Pertica, e richiedere al demanio l’utilizzo della parte dell’ex aeroporto contigua al Parco Basso Isonzo, già asfaltata e impermeabilizzata, per spostare lì tutti i parcheggi necessari. Si compirebbe così la salvaguardia effettiva degli spazi verdi tanto necessari per contrastare il cambio climatico, e il Sindaco uscente dimostrerebbe di voler davvero tutelare il verde e la salute dei cittadini padovani. Anche su queste azioni si gioca il consenso su cui potrà contare se si ricandiderà come Sindaco.
Articolo Il Gazzettino del 12/10/2021
Articolo Il Gazzettino del 14/10/2021
Articolo Il Mattino del 14/10/2021