Europa Verde Padova – Verdi

INTERROGAZIONE DELL’ON. ZANELLA AL MINISTRO DEI BENI CULTURALI

LA PRANDINA SBARCA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

“NEL 2018 I VINCOLI FURONO AGGIRATI CON L’ESCAMOTAGE DEL PARCHEGGIO “TEMPORANEO”. DOPO QUATTRO ANNI QUEL PARK NON E’ PIU’ “PROVVISORIO” ANZI: INTERVENGA IL MINISTRO”

Spinto dalla furiosa polemica di queste ultime settimane l’affaire Prandina ha superato i confini cittadini sbarcando alla Camera dei Deputati. L’On. Luana Zanella di Europa Verde ha infatti deciso di interrogare il Ministro della Cultura e Beni Culturali sulla vicenda.

“Invito tutti a firmare la petizione petizione lanciata su change.org da Europa Verde Padova https://www.change.org/appello-prandina – esordisce l’On Zanella. Da tempo seguo con attenzione  le vicissitudini della più grande area verde del centro storico di Padova: che la proposta dell’ auditorium all’ex caserma, sbagliata dal punto di vista della localizzazione urbanistica, rientri o meno, resta, insoluto, il problema di fondo. Non si può lasciar degradare un complesso di 36.000 metri quadrati di verde e di pregio storico e culturale a ridosso delle mura del ’500, tanto è vero che è tutelato dal Ministero dal 2014. Da quando la caserma che fu dismessa nel 1990, l’area è stata abbandonata a se stessa e si sta degradando anno dopo anno. L’Amministrazione Comunale nel 2018 ha peggiorato la situazione realizzando un parcheggio aggirando i vincoli di tutela dichiarandolo  “temporaneo e provvisorio”. Quattro anni dopo il park è ancora in funzione ed anzi è stato ulteriormente attrezzato”.

“Ricordo bene – conclude l’Onorevole – la storia di un altro parcheggio nato come provvisorio, quello dell’ex Cledca: ora è un gigantesco autosilos. Per questo ho ritenuto necessario chiedere al Ministro Gennaro Sangiuliano quali iniziative urgenti vorrà assumere, nell’ambito delle sue prerogative, per garantire la salvaguardia del complesso dell’ex Caserma Prandina”. (Vedi l’interrogazione qui sotto).

“La nostra città è di fronte ad un bivio – sottolineano i Portavoce Elena Quiliquini e Antonio Attisani Europa Verde Padova – ancora per qualche anno potrà usufruire dei fondi UE per la transizione ecologica. E’ quindi adesso il momento di scegliere il suo futuro prossimo: ma l’mministrazione deve uscire dall’ambiguità una volta per tutte”. Spiega  Lucio Passi dell’Esecutivo di EVP: da un parte sembra voler imboccare la strada della transizione ecologica, ad esempio col nuovo Piano degli interventi o con l’adesione al progetto UE Climate-neutral & smart cities che ci finanzierà  con decine di milioni di euro per azzerare le emissioni climalteranti entro il 2030. Però, nelle scelte puntuali che compie giorno per giorno, appare, priva di un disegno unitario e coerente, spesso in aperta contraddizione con gli obiettivi strategici che dice di voler proseguire. Si pensi alla proposta di variante che tra non molto il Consiglio Comunale sarà chiamato a votare sulla richiesta della società Alì di edificare 15 ettari di terreni oggi agricoli, in aperto contrasto, come per l’uso che sta facendo della Prandina, col Piano degli interventi”.

“Padova sottolineano Quiliquinii è – grazie al recente riconoscimento Unesco , si sta proponendo internazionalmente come Urbs Picta ed in generale come città d’arte: ha investito molto  molto su questo terreno avendo già ritorni dal punto di vista turistico. Non sarebbe più vantaggioso integrare la Prandina in questa progettualità valorizzando le sue preesistenze  storiche,  il monastero femminile di San Benedetto, i broli, facendone uno dei punti forti del parco delle mura, invece che lasciarla degradare o usarla come park, per altro ampiamente sottoutilizzato? Il progetto esiste già, e quello proposto proposto da decine di Enti, Associazioni e che Europa Verde Padova sostiene con la petizione https://www.change.org/appello-prandinarestituire alla città un’area interdetta fin dagli inizi del 1800 trasformandola in un grande parco polifunzionale, in linea con la destinazione del nuovo piano degli interventi-  concludono i Portavoce – che ha come obiettivo quello fermare il consumo di suolo.

TESTO INTERROGAZIONE

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