Europa Verde Padova – Verdi

Inceneritore Padova quarta linea – Le osservazioni dei comitati

Di seguito i testi delle slide di riassunto delle ragioni dei comitati contro la quarta linea dell’inceneritore di Padova, presentate il 14 ottobre 2021.

Presentata dall’Associazione tutela ambiente e salute Padova, con la collaborazione dell’ISDE.

Un tema complesso come quello del trattamento dei rifiuti si può sintetizzare, non semplificare.

Cominciamo quindi col definire:

1) gli attori coinvolti;

2) i fatti significativi che caratterizzano il problema;

3) le modalità attuative;

4) Osservazioni sulle modalità attuative

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…e svilupperemo il nostro discorso su tre direttrici:

1) L’inquinamento e l’impatto sanitario;

2) Il conflitto di interessi;

3) Le contraddizioni del piano economico presentato da Hestambiente.

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Gli attori coinvolti

– Regione Veneto;

– Hestambiente;

– Comuni di: Padova, Abano Terme, Noventa Padovana, Vigonza, Saonara, Ponte San Nicolò, Albignasego, Vigonovo;

Cittadini?

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I fatti significativi

– Nel 2019 la regione Veneto, nell’approvare la tariffa rifiuti dell’inceneritore di Padova prende atto della ridotta capacità di trattamento dell’impianto e invita Hestambiente a formalizzare una proposta progettuale volta a ripristinare l’efficienza del sistema di trattamento a servizio dell’intero ambito regionale;

– Il piano dei rifiuti regionale scaduto il 31 dicembre 2020, non prevedeva nuovi impianti di incenerimento rifiuti in Veneto e soprattutto nessuno di valenza nazionale come dichiarato nel comunicato n° 1759 del 24 dicembre 2015 dall’attuale assessore regionale all’ambiente Bottacin;

– Il nuovo piano regionale che sarà successivo al piano nazionale, dovrà̀contenere i riferimenti alle nuove leggi sull’economia circolare che sono state recepite in Italia nel settembre 2020 con il DL 116 e previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza cui èdestinata la quota maggiore dei fondi del Next Generation EU – 209 miliardi di euro tra sussidi e prestiti;

Aumentare la capacità di incenerimento di rifiuti costituisce per la Commissione europea una violazione del principio DNSH. (Do No Significant Harm, ovvero non arrecare un danno significativo, privilegiando il riciclo/riutilizzo, non l’incenerimento)

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I fatti significativi

Fasi trattamento del rifiuto (in ordine di preferenza):

  1. Economia circolare:

1) Prevenzione;

2) Preparazione per riutilizzo;

3) Riciclaggio;

  1. Incenerimento;
  2. Conferimento in discarica

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1-Nel 2019 che fine hanno fatto le 2.310.597 tonn. di RU del Veneto

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I fatti significativi

Quante tonnellate ha bruciato l’inceneritore di San Lazzaro nel 2019?

  • San Lazzaro 154.766 t
  • Schio 84.155 t
  • Totale 238.921 t
  • Quante tonnellate anno sono state richieste nel nuovo progetto Hestambiente?

215.650 ovvero il 39,34% in più.

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I fatti significativi: l’inquinamento e impatto sanitario

E l’inquinamento (1)?

– Le polveri sottili PM10 oltrepassano costantemente il n° di superamenti consentiti;

– Le polveri fini PM2,5 sono ad un passo dalla soglia critica;

– Il Benzo-a-pirene (cancerogeno) è costantemente al di sopra del limite;

– L’Ozono in estate supera spesso il valore obiettivo per la salute;

In un’aria così si deve togliere e non aggiungere inquinamento (direttiva europea sulla qualità dell’aria).

La 4° linea bruciando altre decine di migliaia di tonnellate di rifiuti disperderà in atmosfera ulteriori

quantitativi di polveri sottili, polveri fini, Ossidi di Azoto, Ozono, metalli, Benzo-a-pirene, Diossina, PFAS.

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I fatti significativi: l’inquinamento e impatto sanitario

Inquinamento (2)

L’inceneritore di San Lazzaro immette attualmente ogni anno:

  • 190.000 t di Co2;
  • 1,2 t di PM10;
  • 50 t di Ossidi di Azoto;
  • alcuni etti di idrocarburi aromatici policiclici;
  • 2 mg di diossine;

La quarta linea aumenterà tali immissioni portandole a:

  • 230.000 t di CO2;
  • 1,8 t di PM10;
  • 60 t di Ossidi di Azoto
  • alcuni etti di idrocarburi aromatici policiclici;
  • 2,6 mg di diossine

Non doveva essere meno inquinante?

Fonte: Comitato Terranegra San Gregorio

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I fatti significativi: l’inquinamento e impatto sanitario

Inquinamento (3)

A proposito di Pfas…

Nonostante Hestambiente dichiari che Pfas siano periclosi per la salute umana, propone di bruciare nella 4° linea anche il percolato delle discariche contaminato da composti PerfluoroAlchilici PFAS (circa 4.000 composti) disperdendo nell’ambiente queste sostanze pericolose non comtrollabili. Il legame Fluoro-Carbonio è molto stabile: si rompe al di sopra di 1.400 °C.

L’inceneritore funziona a 850-900 °C: non dà alcuna garanzia di distruzione dei PFAS.

A queste temperature possono formarsi nuovi composti pericolosi detti PIC.

EPA (Ente Americano per l’Ambiente) ha chiuso nel 2020 l’inceneritore NORLITE dello Stato di New York “fino a quando non sia dimostrato che sia in grado di distruggere i PFAS e non di disperderli nell’ambiente”

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Impatto sanitario (4)

Secondo la relazione sanitaria di Hestambiente il rischio tossicologico derivante dall’inquinamento dell’inceneritore è nullo e il rischio da cancerogeni (Cadmio, Nichel, Arsenico, Cromo VI, Diossine, PCB, IPA) e da polveri sottili (anch’esse classificate come cancerogene) è “accettabile”, per cui l’impatto su salute e benessere dell’uomo viene definito “Negativo marginale” e con effetto “Reversibile a breve termine”.

Bioaccumulo

E’ vergognoso il fatto che in 50 anni non si siano mai effettuate misurazioni di accumulo degli inquinanti emessi dall’inceneritore: è una grave carenza che dimostra una totale insensibilità sui temi ambientali.

Fonte: Società della Cura

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Impatto sanitario (5)

  • Nessun dato sanitario sulla popolazione residente di Padova nelle aree più esposte ai fumi dell’inceneritore (S. Lazzaro, Terranegra,Mortise, San Gregorio, Stanga, Forcellini, Noventa Padovana, Saonara, ecc..)
  • nessun monitoraggio biologico sugli inquinanti;
  • nessun monitoraggio ambientale (es. raccolta delle deposizioni atmosferiche);
  • nessuna valutazione del bioaccumulo (es. diossine nel terreno);
  • nessun coinvolgimento degli enti locali (Comune, Asl, ARPAV) né di associazioni o cittadini interessati in spregio alla normativa (Linee Guida Istitan 19/9);
  • non si citano gli effetti indiretti dello sviluppo di Ozono per azione dei raggi solari ultravioletti sugli inquinanti (ossidi di azoto e altri) presenti in atmosfera, azione catalizzata dalle alte temperature;
  • viene valutato marginale l’incremento del traffico di mezzi pesanti, legato all’aumento da 40.000 a 80.000 t dei rifiuti da bruciare, con conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico, sia in termini di gas serra CO2, che di polveri sottili, ossidi di azoto, benzo-a- pirene ed altri inquinanti da gas di scarico.
  • Non si citano gli effetti dannosi sulla salute in termini di aborti spontanei e i nati prematuri già inconfutabilmente messi in evidenza dallo studio Moniter.

Fonte: Comitato Terranegra San Gregorio

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Modalità attuative

A seguito della richiesta formulata dalla Regione, Hestambiente ha presentato un progetto che prevede l’inceneritore di San Lazzaro:

– La costruzione di una quarta linea linea;

– La graduale dismissione delle linee 1 e 2;

– La richiesta per un aumento del 39,34% della quantità incenerita rispetto al 2019;

– La riformulazione della tariffa a carico dei cittadini.

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Osservazioni sulle modalità attuative

Prima di entrare nel merito, va segnalato che la procedura inerente al progetto prevede che gli interessati possano esprimere il loro parere in merito al progetto presentato da Hestambiente, che successivamente può replicare.

Naturalmente ci sono dei termini temporali da rispettare. Mentre però ad

Hestambiente la Regione Veneto ha concesso, per le risposte alle prime osservazioni, 70 giorni, ai Comitati cittadini ha concesso 15 giorni: dal 15 al 31 agosto. Due pesi e due misure?

Inoltre, come si vedrà più avanti, Hestambiente ha chiesto ed ottenuto la secretazione – in seguito parzialmente rimossa – del piano finanziario, elemento fondamentale nel calcolo della tariffa (che pagheremo noi) e nella valutazione economico-finanziaria del progetto. Alla faccia della trasparenza.

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Conflitto di interessi (1)

La presenza di un conflitto di interessi si delinea nell’evidenza del mancato raggiungimento della quota di differenziata prevista nel PRGR (il 76% del rifiuto urbano), nel bacino di Padova gestito da AAA, che attesta la raccolta differenziata al 57,1% per il sicuro interesse economico di mantenere attivo e produttivo l’inceneritore di Padova.

Il raggiungimento di una raccolta differenziata superiore all’82% è già esistente nella Provincia di Treviso dove la società Contarina SpA a totale direzione e controllo pubblici ha raggiunto nei due bacini rispettivamente il 79,6% e 84,2%.

Chi raccoglie differenziata a Padova appartiene allo stesso gruppo di chi brucia.

Se si differenzia meno si brucia di più.

Fonte: Comitato San Gregorio Terranegra

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Conflitto di interessi (2)

Hestambiente, insieme all’autorizzazione per la quarta linea, chiede di poter bruciare altre tipologie di rifiuti speciali, come plastiche non riciclabili; dato che i rifiuti speciali possono superare i confini regionali, negli anni futuri possiamo ipotizzare una massiccia importazione di rifiuti speciali da incenerire; del resto lo ha dichiarato al Mattino Cecchin, AD di Hestambiente: “se non ci saranno rifiuti urbani, bruceremo quelli industriali”, sempre a scapito della nostra aria.

Vogliamo e dobbiamo fare come a Treviso, dove sono riusciti a ridurre il drasticamente l’indifferenziato, non hanno inceneritori e hanno un’azienda di asporto e smaltimento rifiuti in House e senza conflitto di interessi.

Fonte: Società della Cura

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2-Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative-inceneritore-Padova

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Tariffa (2)

L’investimento preventivato di €. 101.500.000 (e anche la parte che dovesse eccederlo come accade di frequente) e il suo costo, in termini di utile aziendale e remunerazione del capitale, sarà sostenuto dagli utenti in tariffa. Mostreremo in seguito come con il Metodo Tariffario Rifiuti (MTR) che il gestore applicherà di concerto con la Regione Veneto, come delineato nell’elaborato 76, l’importo che sarà riversato nella tariffa sarà molto più alto di quanto lì stimato.

Lo smaltimento attraverso incenerimento non avrà nessun contributo dall’Europa né dal Recovery Found e nessun “Certificato verde” perché gli inceneritori non fanno parte dell’economia circolare. È necessario produrre meno rifiuti, riusarli, riciclarli e aumentare la raccolta differenziata.

Fonte: Società della Cura

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Tariffa (3)

Nella determinazione della tariffa da far pagare all’utente rientrano i seguenti fattori:

– Costi variabili servizi;

– Costi per consumi variabili;

– Altri costi di funzionamento per l’impianto;

– Costo Personale;

– Manutenzione Ordinaria;

– Manutenzione Straordinaria;

– Spese generali

Utile d’impresa;

Remunerazione del capitale investito;

– Ammortamenti;

Imposte

– Dalla totale deli elementi sopra elencati vengono detratti i ricavi per vendita di energia;

La tariffa è pari al totale diviso la quantità che si prevede di bruciare

Fonte: Società della Cura

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Tariffa (4)

Alcune considerazioni di carattere generale:

  1. Evidentemente la tariffa è influenzata dagli elementi considerati. Trattandosi di un rapporto, il denominatore (quantità bruciata) e numeratore vanno attentamente esaminati e verificati;
  2. Tra costi vengono considerati elementi che assicurano una tutela globale all’investitore. Cioè non rischia nulla.
  3. Abbiamo analizzato il piano finanziario arrivando alle seguenti conclusioni:

Fonte: Società della Cura

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Tariffa (5)

  1. La 4° linea non serve oggi, né tantomeno nel 2025 quando dovrebbe entrare in funzione perché

L3 e l’inceneritore di Schio sarebbero in grado di sopperire alle future necessità, grazie alla

diminuzione del rifiuto prodotto e all’aumento della percentuale nella raccolta differenziata

prevista dalla stessa Regione.

  1. Il piano economico finanziario è redatto utilizzando dati (volume RUR, Remunerazione del

Capitale Investito) tali da far risultare la tariffa inferiore, il che è ingannevole, come sotto

dimostrato.

Fonte: Società della Cura

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3-Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Tariffa (7)

Commento alla tabella precedente:

  1. Hestambiente ipotizza di incenerire 215.650 tonnellate anno, così distribuite:
  • L4 122.500 ton;
  • L3 93.150 ton;
  1. Nell’Elaborato 03 all. C6 Nuova Relazione Tecnica a pag. 9:
  • L4 brucia 100.000 t/a;
  • e a pag. 30-31-33 le due linee 3 e 4 bruciano 191.382 t/a;
  • perciò la linea 3 brucia 91.382 t/a;
  1. Ne consegue che per il calcolo della tariffa il PEF deve considerare 191.382 t/a, non 215.670 t/a. In questo modo la tariffa passa da €130 a €139,32 a tonnellata;
  2. Inoltre se si rinunciasse all’utile e l’approvvigionamento del capitale fosse reperito sul mercato invece che coperto dagli utenti attraverso la tariffa, questa si ridurrebbe a € 104 anche ipotizzando 215.650 invece che 191.382 tonnellate bruciate.

Fonte: Società della Cura

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Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

Tariffa (8)

Commento alla tabella precedente:

  1. Gli investimenti sono €. 101.500.000 da ammortizzare in 20/a (L4) e €. 12.700.000 da ammortizzare in 5/a

(l’ammortamento residuo L3). Perciò:

  • la quota di ammortamento annuale di L4 è pari a €. 5.075.000 per 20/a;
  • la quota di ammortamento annuale di L3 è pari a €. 2.540.000 per altri 5/a dopo il 2025
  1. Quindi la quota di ammortamento della L4 è il doppio della L3;

Fonte: Piano finanziario Hestambiente

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4-Osservazioni dei Comitati e Associazioni sulle modalità attuative

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Conclusioni

L’ABC della quarta linea.

Alternative: ci sono. Aumentando la frazione differenziata la linea 3 è più che sufficiente;

Bugie: i miglioramenti sull’inquinamento e sulla convenienza economica non sono dimostrati;

Contraddizioni: conflitti di interesse, dati incoerenti e contradditori nel piano economico.

Grazie per l’attenzione.

Scarica il pdf delle osserazioni dei comitati no quarta linea Inceneritore di Padova.

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