“Siamo molto soddisfatti che l’assessora Chiara Gallani abbia annunciato per giugno la ripresa dell’estensione del servizio Porta a Porta (PaP) in tutta l’Arcella Est, 19mila abitanti e 10mila utenze. Servono obiettivi ambiziosi anche in periodo complesso come questo – dichiara Eugenia Fortuni co-portavoce di Europa verde Padova. Lo avevamo suggerito il 2 gennaio scorso come dimostrazione concreta di quanto Padova, amministratori e cittadini insieme, vogliano percorrere la strada della sostenibilità contro la volontà di chi pensa alla nostra città come il forno al servizio della Regione”.
Sui rifiuti in Veneto Verona e Padova sono le due città meno performanti.
La crescita della RD nella nostra città procede in modo lento ma costante. Nel 2019 arriva al 53,5% (dati ARPAV certificati) con un + 1,5% rispetto al 2018 (limite di Legge prevede il 65%; media in Veneto del 74,7%) e una proiezione al 59,4% per il 2020. “Per questo motivo serve estendere quanto prima il PaP all’intera popolazione. Non fermiamoci all’Arcella; in autunno si coinvolga la Sacra Famiglia e anche un altro rione. Bisogna coinvolgere altri 35.000 padovani da sommare ai 123.500 già serviti dal porta a porta, per centrare entro il 2022 l’obbligo di legge. Con un metodo che in Veneto è il più diffuso, adottato da 469 comuni e dall’82% dei residenti”.
La popolazione è pronta. I numeri dell’Arcella Ovest, 17mila abitanti, parlano di un successo: “Grazie al PaP in 6 mesi siamo passati dal 40% al 73,6% di RD, meglio di quanto successo in altre zone cittadine al momento dell’introduzione del nuovo metodo – precisa Andrea Longobardi, referente per l’Arcella di Europa Verde. Quando mi sposto da Arcella ovest, dove abito, in zona est la differenza salta all’occhio! Anche il decoro ci ha guadagnato: niente puzza dai cassonetti stradali, marciapiedi puliti, spariti i rifiuti abbandonati. Quei politici di centrodestra che sostengono i pochissimi contrari non sanno che tutta l’Europa più innovativa da anni segue con successo questa strada? All’assessora Gallani, proponiamo uno sforzo in più: alberi là dove c’erano i cassonetti, per un quartiere povero di parchi e con pochissime alberature stradali, fondamentali per l’ombreggiatura estiva e la bellezza”.
La sfida decisiva rimane la riduzione a monte della produzione di rifiuti.
“Si vince con modifiche nel ciclo produttivo ma anche grazie a scelte individuali come gli acquisti responsabili per diminuire gli imballaggi – conclude Eugenia Fortuni. Dover gestire i 5 bidoncini aiuta. Anche su questo Padova deve migliorare: ne produciamo troppi, 260,8 kg/pro capite, ultimi fra i 7 capoluoghi. Bisogna avvicinarsi a Treviso (71,3 kg/pro), Belluno (78,4) e Vicenza (171,8). Non è solo un compito della politica ma di noi tutti come collettività”.